27/09/08

TAVOLA VII

TAVOLA VII

- I Sette Signori -
Ascolta, oh uomo, e
comprendi la mia Voce.
Apri lo spazio-mente e bevi dalla mia saggezza.
Oscuro è il cammino della Vita che percorri. Sono molte le trappole che si trovano sulla tua strada. Cerca di conquistare sempre maggiore saggezza. Raggiungila e ci sarà sempre Luce sul tuo cammino.
Apri la tua Anima al Cosmo, oh uomo, e lasciali fluire insieme.
La Luce è eterna e l’Oscurità è momentanea.
Cerca sempre, oh uomo, la Luce.
Sappi sempre che appena la Luce colmerà il tuo essere, presto per te l’Oscurità scomparirà.
Apri la tua anima ai Fratelli della Luminosità. Lasciali entrare e colmati di Luce. Alza i tuoi occhi alla Luce del Cosmo. Rivolgi sempre lo sguardo verso la meta. Soltanto conseguendo la Luce di tutta la saggezza, sarai uno con la meta infinita. Cerca sempre l’Unità eterna. Cerca sempre la Luce della meta.
La Luce è infinita e la Luce è finita, separata nell’uomo solo dall’Oscurità. Cerca sempre di sollevare il Velo dell’Oscurità. Conduciti insieme alla Luce nell’Uno.
Ascolta, oh uomo, senti la mia Voce che canta la canzone della Luce e della Vita. In tutto lo spazio, prevale la Luce, circondando Tutto con gli emblemi della fiamma. Cerca sempre nel Velo dell’Oscurità ed in qualche luogo sicuramente troverai la Luce. Nascosto e sepolto, perduto dalla conoscenza dell’uomo, profondo nel finito, esiste l’Infinito. Perduta ma esistente, fluente in tutte le cose, vivente in Tutto è la Mente Infinita.
In tutto lo spazio, c’è solo Una saggezza.
Anche se apparentemente diviso, c’è l’Uno nell’Uno. Tutto ciò che esiste deriva dalla Luce, e la Luce deriva dal TUTTO.
Ogni cosa creata si basa sull’Ordine: la Legge governa lo spazio dove dimora l’Infinito. Dall’equilibrio derivano i grandi cicli, muovendosi in armonia verso la fine dell’Infinito.
Sappi, oh uomo, che lontano nello spazio tempo, lo stesso Infinito dovrà passare il cambiamento. Odi ed ascolta la Voce della Saggezza: sappi che tutto è TUTTO per sempre. Sappi che con il tempo puoi perseguire la saggezza e trovare sempre più Luce sul tuo cammino. Sì, scoprirai sempre che allontanandoti la tua meta ti eluderà di giorno in giorno.
Tanto tempo fa, nelle Sale di Amenti, io, Thoth, mi trovavo davanti ai Signori dei Cicli. Potenti, Loro, nei loro aspetti di potere. Potenti, Loro, nella saggezza svelata.
Dapprima guidato dall’Abitante, li vidi. Ma in seguito fui libero di trovarmi alla loro presenza, libero di entrare nel loro conclave a volontà.
Spesso ho percorso l’oscuro cammino alla Sala dove risplende la Luce.
Imparai dai Maestri dei Cicli la saggezza portata dai cicli superiori e la conoscenza portata dall’Infinito Tutto. Molte domande ho posto ai Signori dei Cicli. Grande fu la saggezza che mi diedero. Ora io do a te questa saggezza, proveniente dalla fiamma del Fuoco Infinito.
Nelle profondità delle Sale Oscure si trovano le Sette unità di coscienza dai cicli superiori.
Loro si manifestano in questo ciclo come guide dell’uomo alla conoscenza del Tutto.
Sono Sette, grandi nel potere, proferenti queste parole agli uomini tramite me. Volta dopo di volta stavo davanti a loro, ascoltando le parole che giungevano senza suono.
Una volta Loro mi dissero:
“Oh uomo, vuoi acquisire la saggezza? Cercala nel cuore della fiamma. Vuoi acquisire la conoscenza del potere? Cercala nel cuore della fiamma. Vuoi essere uno con il cuore della fiamma? Allora cerca in te la tua fiamma nascosta”.
Molte volte Loro mi parlarono, insegnandomi la saggezza estranea al mondo, indicandomi sempre nuove vie di luminosità, insegnandomi la saggezza portata dall’alto. Mi diedero la conoscenza dell’effetto, insegnandomi la Legge, l’ordine di Tutto.
Mi parlarono ancora i Sette, dicendo:
“Da lontano oltre il tempo Noi siamo venuti, oh uomo. Abbiamo viaggiato da oltre lo Spazio-Tempo, sì, dal luogo della fine dell’Infinito. Quando tu e tutti i tuoi fratelli eravate senza forma, Noi fummo formati dall’ordine di TUTTO. Non siamo fatti come l’uomo Noi, anche se una volta lo eravamo. Fuori dal Grande Vuoto Noi fummo formati in ordine e per la Legge. Perché tu sai che quello che è formato veramente è senza forma, avendo forma solo ai tuoi occhi”.
Ed i Sette mi parlarono ancora, dicendo:
Figlio della Luce, oh Thoth, tu sei libero di attraversare il percorso luminoso ascendente dove alla fine Tutti diventano Uno.
Noi fummo formati dopo il nostro ordine: Tre, Quattro, Cinque e Sei, Sette, Otto, Nove. Sappi che questi sono i numeri dei cicli che Noi discendiamo all’uomo. Ognuno ha qui un dovere da adempiere; ognuno ha qui una forza da controllare. Eppure siamo Uno con l’Anima del nostro ciclo. Eppure anche Noi stiamo cercando una meta. Molto lontano dal pensiero dell’uomo, l’infinito si estende in un Uno più grande del Tutto. Là, in un tempo che è anche un non tempo, dobbiamo Tutti diventare UNO in un Uno più grande del Tutto. Tempo e spazio si stanno muovendo in cerchi. Impara la loro Legge ed anche tu sarai libero.
Sì, dovrai essere libero per muoverti attraverso i cicli, superare i guardiani che dimorano sulla porta”.
Poi mi parlò Egli del Nove dicendo:
“Epoche dopo epoche sono esistito, non conoscendo la Vita, e non gustando la Morte. Perché sappi, oh uomo, lontano nel futuro, vita e morte saranno uno con il Tutto. Ognuna così perfetta equilibrando l’altra, che nessuna delle due esisterà nell’Unità del Tutto.
Negli uomini di questo ciclo la forza è emergente, ma la vita nella sua crescita diventa uno con il Tutto.
Qui mi manifesto in questo vostro ciclo, eppure sono là, nel vostro futuro del tempo.
Eppure per me il tempo non esiste, perché nel mio mondo il tempo non esiste, perché Noi siamo senza forma.
Noi non abbiamo la vita eppure abbiamo l’esistenza, più piena e più grande e più libera di te.
L’uomo è una fiamma legata ad una montagna, ma Noi nel nostro ciclo saremo sempre liberi. Sappi, oh uomo, che quando progredirai nei cicli che si prolungano sopra, la vita stessa passerà all’Oscurità e rimarrà soltanto l’essenza dell’Anima”.
Poi mi parlò il Signore dell’Otto dicendo:
“Tutto quello che sai è solo una minima parte. Non hai ancora toccato il Grande. Lontano dallo spazio dove la Luce regna suprema, io venni alla Luce. Fui formato, ma non come sei formato tu.
Corpo di Luce era la mia forma senza forma. Non conoscevo la Vita e non conoscevo la Morte, eppure sono maestro di tutto quello che esiste. Cerca di trovare il sentiero attraverso le barriere. Viaggia sulla via che conduce alla Luce”.
Ancora mi parlò il Nove dicendo:
“Cerca di trovare il sentiero all’aldilà. Non è impossibile giungere ad una coscienza superiore. Perché quando Due sono diventati Uno ed Uno è diventato il Tutto, sappi che la barriera si è sollevata, e sei reso libero dalla strada.
Cresci dalla forma al senza forma. Potrai essere libero dalla strada”.
Quindi attraverso le ere ascoltai, imparando la via al Tutto. Ora io innalzo il mio pensiero al Tutto. Ascolta ed odi quando chiama.
“Oh Luce, tutto pervadente, Uno con Tutto e Tutto con Uno, fluisci in me attraverso il canale. Entra così che io possa essere libero. Rendimi Uno con l’Anima Unitaria, splendendo nell’Oscurità della notte. Rendimi libero dallo spazio tempo, libero dal Velo della notte. Io, un Figlio della Luce, comando: sia Libero dall’Oscurità”.
Sono senza forma per l’Anima Luce, senza forma eppure splendente di Luce. So che i legami dell’Oscurità devono essere infranti e cadere davanti alla Luce.
Ora offro questa saggezza. Potresti essere libero, oh uomo, vivendo nella Luce e nella luminosità. Non distogliere il tuo sguardo dalla Luce. La tua anima dimora nei reami della luminosità. Sei un Figlio della Luce.
Volgi i tuoi pensieri interiormente, non all’esterno. Cerca la tua Anima di Luce all’interno. Sappi che tu sei il Maestro. Qualsiasi cosa proviene dall’intimo. Accresci i regni della luminosità. Volgi sempre il tuo pensiero alla Luce.
Sappi essere uno con il Cosmo, una fiamma ed un Figlio della Luce.
Ora ti do un avvertimento: non lasciare che il tuo pensiero ti distolga. Sappi che la luminosità fluisce nel tuo corpo eternamente. Non volgerti verso la Luminosità Oscura, proveniente dai Fratelli del Nero. Tieni sempre lo sguardo rivolto in alto e la tua anima in sintonia con la Luce.
Ricevi questa saggezza e seguila.
Ascolta la mia Voce ed obbedisci.
Segui il percorso verso la luminosità, e sarai Uno con il cammino.

Interpretazione di Doreal

alla Tavola VII
Questa tavola inizia con l’ordine di aprire la mente alla saggezza di Thoth. Egli dice che la vita è piena di ostacoli che devono essere superati. Si deve permettere alla Luce del Cosmo di fluire e manifestarsi. La meta di tutta la ricerca deve essere l’unione con la Coscienza Cosmica, altrimenti c’è limitazione.
La Luce è sia finita che infinita, perché Dio, la Coscienza Cosmica, è Luce e tutte le cose manifeste e nascoste sono una parte di Dio. Quindi, non può esserci separazione. Perfino sotto la coltre dell’Oscurità, che noi chiamiamo negativo, è nascosta l’essenza della Luce pronta a scaturire quando si solleva il velo.
Il Cervello Infinito è perduto alla comprensione degli uomini, poiché non si rendono conto che ogni cosa non è altro che una manifestazione separata dell’unico Cervello Cosmico.
Tutte le caratteristiche della saggezza, sia in Dio che nell’uomo, sono parti di un’unica saggezza che si manifesta in canali diversi.
La Legge e l’Ordine sono le regole fondamentali di tutta la creazione, sia in Dio che nell’uomo. Perché solo nell’Ordine si trova equilibrio.

Thoth
parla ancora del nostro lontano passato, prima che Atlantide s’inabissasse. Il suo inizio fu tramite l’Abitante, poi conobbe la chiave e fu in grado di entrare da solo. Che differenza dai ricercatori odierni che avuta la chiave la utilizzano.
I Signori dei Cicli parlarono a Thoth dei cicli futuri, in modo che avesse la loro conoscenza anche se non sarebbe potuto penetrare tramite Suntal nei cicli più alti.
Thoth promise di offrire la saggezza acquisita.
Ci dice che i Signori sono Guide per l’uomo – e lo sono – perché insegnano quelle cose che sono di là dalla capacità di questa Coscienza Cosmica, e dunque egli acquisì la conoscenza dell’estensione dello I.Yoδ.
Secondo l’antico simbolismo, la saggezza si trovava nella fiamma.
Il fuoco, derivante dal non manifesto, esiste per un periodo nel manifesto e poi ritorna nel non manifesto. Così diventa il simbolo della coscienza che proviene dal non manifesto, esiste per un periodo nel corpo fisico per poi ritornare nuovamente nel non manifesto. In sostanza si dice all’uomo di cercare la saggezza nella sua coscienza.
I Sette erano venuti da oltre il ciclo tempo limitato, dipendendo dalla radiazione dell’atomo originale infinito. I Sette erano parte della Coscienza Cosmica prima di noi che derivò dallo I.Yoδ, e furono formati mentre noi facevamo ancora parte del disordine.
Si svilupparono prima dell’epoca dell’uomo, anche se quando occuparono questo ciclo cosmico apparivano come uomini. La Coscienza alla fine è informe e flessibile, e può assumere la forma di qualsiasi concetto concepito.
Si dice a Thoth di essere libero di percorrere il cammino finché si sarà completato il ciclo finale nel quale quello che un tempo era nell’Uno ritornerà ancora nell’Uno.
Le Coscienze Cosmiche, che occupano i cicli cosmici superiori, furono formate in sequenze ordinate, non tutte in una volta. Ce ne sono Sette oltre a noi, in altre parole più lontano nello spazio dallo I.Yoδ.
Questi Signori, anche se si manifestano qui, sono ancora collegati con la propria Coscienza Cosmica.
L’infinito è quello spazio più grande, da noi chiamato trascendentale. Quando gli I.Yoδ hanno completato la loro estensione nello spazio infinito, si uniranno al Latore della Fiaccola nello spazio trascendentale.
Si devono conoscere le spirali di Spazio-Tempo prima di potervi entrare. Si sviluppa il potere di muoversi attraverso spazio e tempo solo dopo averli conosciuti. Vita e Morte esistono solo come termini comparativi. Ogni cosa ha il suo opposto: togliete un polo e l’altro cessa di esistere. Nel piano della coscienza nel quale si manifesta la più alta Coscienza Cosmica del Nove, la morte non è conosciuta: quindi la vita non è conosciuta. C’è solo esistenza, immortale ed eterna, senza variazione del punto focale di manifestazione o perdita di coscienza conscia. Quando l’uomo vince la morte, ha anche dominato la vita e per lui cessano entrambe di esistere. Il Signore del Nove è senza tempo nel proprio piano, perché il tempo è il risultato dell’esistenza della materialità, e la nona Coscienza Cosmica non manifesta una materialità.
L’animo dell’uomo è una fiamma che è legata ad una montagna, la carne. Quando diventiamo Uno con lo I.Yoδ nel completamento finale del cerchio infinito, materialità e vita, che sono uno con la morte, cesseranno di esistere.
Anche nell’ottavo ciclo, la vita e la morte sono uno e vi si manifesta solo l’esistenza eterna. L’ottavo ciclo cosmico è il ciclo della Luce, perché qui la Luce infinita si concentra sul disordine mandato dal nono ciclo, rompendolo in parti che sono trasmesse ai cicli cosmici inferiori. Il disordine che cambia in ordine è la base di ogni cosa. La Luce è maestra di tutto quello che esiste.
È possibile procedere nel ciclo cosmico superiore quando le due parti di un’unità di coscienza diventano uno e tutte le altre parti sono diventate uno con l’Uno diventando Tutto.
Thoth afferma chiaramente che tutte le parti della sua unità sono uno, quando dice che la sua meta è il Tutto. Thoth utilizza una preghiera alla Luce, che, come sempre, termina con un comando.
Alla Luce quello che noi definiamo forma è senza forma, perché solo nella Luce esiste la vera realtà. Thoth offre liberamente la sua saggezza affinché anche altri possano percorrere lo stesso cammino.

Ordina ai suoi seguaci di rivolgere lo sguardo sempre verso la Luce, dirigendo i propri pensieri verso il maestro interiore. Si devono dunque evitare le brillanti promesse del potere materiale dei Fratelli Neri
.


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