27/09/08

TAVOLA IV


TAVOLA IV

La Nascita dello Spazio

Ascolta, oh uomo, la voce della saggezza, ascolta la voce di Thoth l’Atlantideo. Liberamente ti dono la mia saggezza raccolta dal tempo e dallo spazio di questo ciclo; maestro di misteri, Sole del mattino, vivente per sempre, un Figlio della Luce splendente di luminosità, stella del mattino, Thoth educatore degli uomini, e di Tutto.
Tanto tempo fa, nella mia infanzia, mi trovavo sotto le stelle in Atlantide, ormai da tempo sepolta, sognando i misteri al di sopra degli uomini. Poi nel mio cuore crebbe un gran desiderio di conseguire il cammino che portava alle stelle.
Anno dopo anno cercai la saggezza, cercando nuova conoscenza, seguendo la via, finché alla fine la mia Anima, in grande travaglio, ruppe le sue catene e balzò via.
Ero libero dalla schiavitù degli uomini della Terra. Libero dal mio corpo, mi proiettai nella notte.
Per me fu aperto lo spazio stellare. Fui libero dalla schiavitù della notte. Al limite dello spazio cercai la saggezza, molto di là dalla conoscenza dell’uomo finito.
Lontano nello spazio, la mia Anima viaggiò liberamente nell’infinito cerchio di Luce. Strani, ben oltre la conoscenza, erano alcuni pianeti, grandi e giganteschi, al di là dei sogni degli uomini.
Eppure trovai la Legge in tutta la sua bellezza, operante attraverso e fra loro come qui tra gli uomini. La mia anima si proiettò attraverso l’infinita bellezza, e con i miei pensieri volai lontano attraverso lo spazio.
Mi riposai su un pianeta di grande bellezza. Melodie armoniose erano diffuse nell’aria. Là c’erano forme, che si muovevano in Ordine. Erano grandi e maestose come stelle nella notte: ascendenti in armonia, in ordinato equilibrio, simboli del Cosmico, secondo la Legge.
Nel mio viaggio visitai molte stelle, molte razze di uomini nei loro mondi; alcuni che raggiungevano l’alto come stelle del mattino, altri che cadevano in basso nell’oscurità della notte.
Tutti loro si affannavano verso l’alto, raggiungendo le altezze e scandagliando le profondità, a volte muovendosi nei reami di luminosità, viventi nell’oscurità, per raggiungere la Luce.
Sappi, oh uomo, che la Luce è il tuo retaggio. Sappi che l’oscurità è solo un velo. Sigillato nel tuo cuore c’è lo splendore eterno in attesa del momento di conquistare la libertà, che aspetta di rimuovere il velo della notte.
Ho trovato chi ha conquistato l’etere. Erano liberi dallo spazio, eppure erano ancora uomini. Usando la forza che è il fondamento di TUTTE le cose, lontano nello spazio, hanno costruito un pianeta, attirato dalla forza che fluisce dal TUTTO; condensando, fondendo l’etere in forme che crescevano come volevano loro. Superando in scienza tutte le razze, potenti in saggezza, figli delle stelle.
Mi fermai molto tempo, per studiare la loro saggezza. Li vidi creare fuori dall’etere città enormi di rosa ed oro. Composto dall’elemento originario, base di tutta la materia, l’etere si proiettava lontano.
Poi lontano hanno conquistato l’etere, liberandosi dalla schiavitù della fatica; formavano nella loro mente solo una figura e prontamente la creavano, si sviluppava.
Poi avanti la mia anima accelerò attraverso il Cosmo, osservando sempre cose nuove e vecchie; imparando che l’uomo è veramente nato nello spazio, un Sole del Sole, un figlio delle stelle.
Sappi, oh uomo, qualsiasi corpo tu abiti, certamente è uno con le stelle. I vostri corpi non sono altro che pianeti ruotanti intorno ai loro soli centrali. Quando hai raggiunto la Luce di tutta la saggezza, sarai libero di splendere nell’etere, uno dei Soli che illuminano l’oscurità esterna, un essere nato nello spazio e cresciuto nella Luce. Proprio come le stelle con il tempo perdono la loro brillantezza irradiando la Luce ad una fonte più grande, così, oh uomo, la tua anima passa oltre, lasciandosi dietro l’oscurità della notte.
Sei formato dall’etere primario, colmato dalla luminosità che fluisce dalla Sorgente, legato all’etere fuso intorno, eppure sempre ardente finché alla fine sarai libero. Libera la tua fiamma dall’oscurità, vola dalla notte e sarai libero.
Ho viaggiato attraverso lo spazio-tempo, sapendo che la mia anima alla fine sarebbe stata libera ed avrei potuto perseguire la saggezza.
Finché, alla fine, passai su di un piano nascosto alla conoscenza e non conosciuto alla saggezza, estensione di là da tutto quello che conoscevamo. Ora, oh uomo, quando seppi questo, felicemente la mia anima crebbe, perché ormai ero libero.
Ascolta, tu nato nello spazio, ascolta la mia saggezza: non sai che anche tu puoi essere libero.
Ascolta ancora, oh uomo, la mia saggezza, perché ascoltandomi puoi vivere ed essere libero.
Tu terrestre non appartieni alla Terra, ma sei figlio dell’Infinita Luce Cosmica.
Non sai, oh uomo, del tuo retaggio? Non sai che sei veramente Luce? Sole del Grande Sole, quando raggiungi la saggezza diventi veramente consapevole della tua comunione con la Luce.
Ora ti do la conoscenza, la possibilità di procedere nel cammino che ho percorso, mostrandoti veramente come con il mio sforzo, ho camminato sulla via che porta alle stelle.
Ascolta, oh uomo, e sappi della tua schiavitù, sappi di come liberarti dalle fatiche. Devi levarti sopra delle tenebre, ed essere uno con la Luce ed uno con le stelle. Segui sempre il cammino della saggezza. Solo così potrai elevarti dal basso. Il destino conduce avanti ogni uomo, nelle Curve dell’Infinito TUTTO.
Sappi, uomo, che tutto lo spazio è ordinato. Solo con l’Ordine tu sarai Uno con il TUTTO.
Ordine ed equilibrio sono la Legge del Cosmo. Seguili e sarai Uno con il TUTTO.
Chi segue il cammino della saggezza deve essere aperto al Fiore della Vita, espandendo la sua coscienza oltre l’oscurità, per fluire attraverso il tempo e lo spazio nel TUTTO.
Resta profondamente in silenzio e devi prima attendere finché, infine, sarai libero dal desiderio, libero dalla voglia di parlare. Sia conquistata dal silenzio la schiavitù delle parole. Astieniti dall’alimento, finché avrai conquistato il desiderio del cibo, che è la schiavitù dell’anima.
Poi giaci nell’oscurità, chiudendo gli occhi ai raggi della Luce. Concentra la tua forza vitale nel luogo della coscienza, muovendola libera dai vincoli della notte. Poni nella tua mente l’immagine che desideri.
Visualizza il luogo che desideri vedere.
Vibra avanti ed indietro con il tuo potere.
Slega la tua anima dalla sua notte. Ardentemente devi liberarla con tutto il tuo potere, finché alla fine la tua anima sarà libera.
Molto lontano, oltre le parole, si trova la fiamma del Cosmo, sospesa in piani sconosciuti all’uomo; potente ed equilibrata, muovendosi nell’Ordine, musica di armonie, lontana di là dall’uomo. La fiamma del principio dell’Eternità del TUTTO parla con la musica, canta con i colori.
Tu sei scintilla della fiamma, oh figlio mio, ardente con il colore e vivente con la musica. Ascolta la voce e sarai libero.
La coscienza libera si fonde con il Cosmo, Uno con l’Ordine e Legge del TUTTO. Non sapevi uomo che fuori dell’oscurità la Luce ardeva, simbolo del TUTTO.
Fai questa preghiera per ottenere la saggezza. Prega per l’avvento della Luce al TUTTO.
“Oh potente Spirito della Luce che splendi nel Cosmo, attira la mia fiamma più vicina alla tua armonia. Eleva il mio fuoco fuori dell’oscurità, magnete di fuoco che è Uno con il TUTTO. Eleva la mia anima, oh tu grande e potente. Figlio della Luce, non allontanarti. Fai in modo che io abbia il potere di sciogliermi nella tua fornace: Uno con tutte le cose e tutte le cose in Uno, fuoco dello sforzo della vita ed Uno con la Mente”.
Quando libererai la tua anima dalla sua schiavitù, sappi che per te l’oscurità finirà.
Per sempre potrai cercare la saggezza nello spazio, non più legato alla catena forgiata nella carne.
Ti muoverai in alto ed in basso nell’alba come un libero bagliore, oh Anima, verso i reami della Luce.
Muoviti nell’Ordine, muoviti nell’Armonia, liberamente ti muoverai con i Figli della Luce.
Cerca e conosci la mia Chiave della Saggezza. Così, oh uomo, sarai certamente libero.

Interpretazione di Doreal

alla Tavola IV
Thoth, in questa tavola, ricorda alcune sue esperienze nella ricerca della saggezza. Dà anche una precisa dimostrazione della sua maestria. La liberazione della sua anima dalle catene fu la prima proiezione della sua coscienza. Dopo aver sviluppato questo potere, Thoth fu in grado di esplorare i misteri dello spazio e del tempo. Esplorò altri pianeti ed alla fine raggiunse il ciclo interno della Luce, la prima dimensione.
Il pianeta di gran bellezza era uno dei sette pianeti che circondano la coscienza cosmica nella prima dimensione. Le forme che si muovevano in ordine erano i corpi globulari degli illuminati. Thoth andò in tutti i sistemi solari e vide i diversi gradi di evoluzione raggiunti nei pianeti più vicini e più lontani ai propri Soli. Gli uomini definiscono quelle forme di vita come attivate dalla coscienza conscia, anche se raramente la loro forma è quella umana. I conquistatori dell’etere erano gli abitanti di Antares, la stessa stirpe che venne sulla Terra in epoche passate. Avevano compreso il segreto del viaggio interplanetario secoli fa, perché erano i più illuminati del loro sistema solare. Materia e forma erano di loro dominio. E dalla Madre Universale, erano capaci di creare ogni cosa desiderassero.
Thoth imparò che l’uomo è universale, esistendo in ogni parte dello spazio ed essendo parte integrante della coscienza cosmica. La forma dell’uomo, per quanto riguardava la sua materialità, era una con la materia di base delle stelle. Come i pianeti ruotano intorno al loro sole, così il corpo materiale dell’uomo ruota intorno al suo sole centrale, l’anima. Quando qualcuno libera la sua coscienza dall’oscurità del disordine, diventa uno di quei maestri che operano sul negativo dall’esterno. Il corpo dell’uomo è formato dalla sostanza originale, la polvere cosmica, che è anche l’etere in cui i pianeti fluttuano. Risolvere i misteri dello spazio spiega le cause delle molte manifestazioni della Legge che, altrimenti, non potrebbe essere capita. Thoth sapeva che avrebbe potuto esplorare senza fine la gemma della verità, finché poi sarebbe passato al ciclo cosmico successivo. Dopo, attraverso l’eternità, avrebbe potuto perseguire la conoscenza.
L’uomo in realtà non appartiene alla Terra né è realmente materiale ma, in ultima analisi, è lo stesso fuoco divino. Thoth dà la chiave alla libertà della coscienza dal materiale, e questa libertà apre il cammino ad altri mondi e piani. Una volta ottenuta, l’uomo non è più legato, ma libero. Solo attraverso la conoscenza si consegue la capacità di liberarsi dal corpo terreno e diventare uno con la Luce.
Come lo spazio è predisposto a seguire la Legge, così anche l’uomo deve generare ordine per elevarsi dal suo stesso essere. Quando l’ordine e l’armonia di tutte le parti del suo essere sono perfetti, allora non è più legato al piano della materia. E progredendo attraverso la sua armonia con la Legge, può ascendere al piano cosmico.
Per liberare la coscienza dal corpo, la cosa migliore da fare è espandere il plesso solare, (il Fiore della Vita del corpo), e far fluire la forza vitale affinché il corpo si rivitalizzi preparando la coscienza ad andarsene, altrimenti questa ultima sarà riluttante a lasciarlo.
Poi seguirà l’isolamento dalle impressioni sensorie esterne che dovranno essere precluse in modo rapido.
Dopo che si raggiungerà il silenzio indotto dalla volontà, si dovrà concentrare la coscienza sulla pineale, e si dovrà creare l’immagine pensata o lo scenario del luogo dove si ha intenzione di andare. Allora con un intenso sforzo di volontà diretto verso le giuste curve sarete liberi dal corpo.
La coscienza cosmica, letteralmente parlando, si trova nella prima dimensione o piano. E le sue armonie ed ordini sono tali che l’uomo, mentre è ancora fisico, non può concepirne il perfetto movimento.
L’anima dell’uomo è un fuoco divino, una fiamma proiettata dal grande fuoco seppure ancora uno con esso. L’uomo è la Luce nell’oscurità, eppure separato nel potere e nell’ordine.
La vera preghiera è un ordine, ed è dedicata a stabilire un’armonia o connessione tra l’anima o coscienza e la Coscienza Cosmica.
Quando l’uomo ha completamente liberato la sua anima dal legame della materia, non è più soggetto al disordine od alla negatività, e può cercare la saggezza alla sua fonte.


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