27/09/08

TAVOLA III

TAVOLA III

La Chiave della Saggezza

Io, Thoth l’Atlantideo, dono la mia saggezza, la mia conoscenza ed il mio potere. Liberamente li dono ai figli degli uomini. Li dono affinché loro possano avere la saggezza per illuminare il mondo dal velo della notte. Saggezza è potere e potere è saggezza, l’uno con l’altro, perfezionando il tutto.
Non essere orgoglioso, oh uomo, per questa saggezza. Discuti con l’ignorante come con il sapiente. Se qualcuno viene da te pieno di conoscenza, ascoltalo e fai attenzione, perché la saggezza è tutto.
Non tacere quando il male è nominato, affinché la Verità, come la Luce del Sole, splenda su tutto.
Chi calpesta la Legge sarà punito, perché solo attraverso la Legge si ottiene la libertà degli uomini.
Non causare paura, perché la paura è una schiavitù, una catena che lega all’uomo l’oscurità.
Segui il tuo cuore durante la tua vita. Fai più di quanto ti è comandato.
Quando hai raggiunto la ricchezza ascolta il tuo cuore, perché questa è inutile se il cuore è stanco. Non diminuire il tempo per seguirlo. Ciò è aborrito dall’anima.
Coloro che sono guidati non si smarriranno, ma coloro che si sono persi non potranno trovare un percorso corretto.
Se vai tra gli uomini, fai in modo che per te l’Amore sia l’inizio ed il fine del cuore.
Se qualcuno viene da te per un consiglio, lascialo parlare liberamente, affinché lui possa fare la cosa per la quale è venuto da te. Se esita ad aprirti il suo cuore è perché tu, il giudice, hai sbagliato.
Non ripetere parole stravaganti e non ascoltarle, perché sono l’espressione di chi non è equilibrato. Non ripeterle, così che chi ti si trova davanti possa conoscere la saggezza.
Il Silenzio è di grande utilità. Un’abbondanza di parole non giova a nulla.
Non esaltare il tuo cuore sopra dei figli degli uomini, per timore che sia portato più in basso della polvere.
Se sei grande tra gli uomini, sii onorato per conoscenza e gentilezza.
Se cerchi di conoscere la natura di un amico, non chiedere la sua compagnia, ma trascorri un periodo da solo con lui. Discuti saggiando il suo cuore per mezzo delle sue parole e del suo contegno.
Ciò che va nella dispensa deve essere utile, e le tue cose devono essere condivise con un amico.
La conoscenza è considerata dallo sciocco come ignoranza, e le cose proficue sono per lui dolorose. Egli vive nella morte. É là il suo alimento.
L’uomo saggio lascia che il suo cuore trabocchi ma tiene silente la bocca.
Oh uomini, ascoltate la voce della saggezza, ascoltate la voce della Luce. Ci sono misteri nel Cosmo che svelati colmano il mondo con la loro Luce. Lasciate che chi vuole essere libero dalla schiavitù dell’oscurità separi dapprima il materiale dall’immateriale, il fuoco dalla terra; perché sappiate che come la terra discende alla terra, così il fuoco ascende al fuoco e diventa uno con il fuoco.
Chi riconosce il fuoco che è in sé ascenderà al fuoco eterno e dimorerà in esso eternamente.
Il Fuoco, il fuoco interiore, è la più potente di tutte le forze, perché supera tutte le cose e penetra in tutte le cose della Terra.
L’uomo sostenta sé stesso solo con quello che persiste. Così la Terra deve resistere all’uomo affinché possa esistere.
Non tutti gli occhi vedono con la stessa visuale, perché per uno l’oggetto appare in una forma e colore e ad un differente occhio in un’altra. Così anche il fuoco infinito, cambiando di colore in colore, non è mai lo stesso di giorno in giorno.
Quindi parlo io, Thoth, della mia saggezza, perché l’uomo è un fuoco che brucia luminoso attraverso la notte: mai si estingue nel velo dell’oscurità, mai si estingue nel velo della notte.
Ho scrutato con la mia saggezza nel cuore degli uomini e non li ho trovati liberi dalla schiavitù della lotta. Libera dalle fatiche il loro fuoco, oh fratello mio! Per paura questo si consuma nell’ombra della notte.
Ascolta, oh uomo, e senti questa saggezza: dove cessano nome e forma?
Solo nella coscienza, invisibile, brilla un’infinita forza di radianza. Le forme che crei con la luminosità della tua visione sono veramente gli effetti che seguono la tua causa.
L’uomo è una stella legata ad un corpo ed alla fine si libera, attraverso la sua fatica. Solo con lo sforzo e lavorando duramente al tuo estremo la stella dentro di te sboccerà a nuova vita. Per chi conosce il principio di tutte le cose, la sua stella è libera dai regni della notte.
Ricorda, oh uomo, tutto ciò che esiste è solo un’altra forma di quello che non esiste. Ogni cosa che è stata prima sta procedendo ancora in un altro essere e tu stesso non sei un’eccezione.
Osserva la Legge, perché tutto è Legge. Non cercare quello che la Legge non è, perché esiste solo nell’illusione dei sensi.
La Saggezza va da tutti i suoi figli perfino se loro si muovono già verso la saggezza.
In tutte le epoche, la Luce è stata nascosta.
Svegliati, oh uomo, e sii saggio.
Profondamente ho viaggiato nei misteri della vita, cercando ed esaminando ciò che è nascosto.
Ascolta, oh uomo, e sii saggio.
In profondità sotto la crosta della Terra, nelle Sale di Amenti, i misteri che ho visto sono celati agli uomini.
Spesso ho viaggiato attraverso il profondo passaggio nascosto, guardando la Luce che è Vita fra gli uomini. Là, sotto il Fiore della Vita sempre vivente, ho cercato nei cuori e nei segreti degli uomini. Ho scoperto che l’uomo sta crescendo ma vive nell’oscurità, la Luce del grande fuoco è nascosta nell’intimo.
Davanti ai Signori della nascosta Amenti ho imparato la saggezza che rivelo agli uomini. Loro sono i Maestri della grande Saggezza Segreta, portata dal futuro dell’infinita fine.
Sono sette, i Signori di Amenti, supremi ai Figli del Mattino, Soli dei Cicli, Maestri di Saggezza. Non sono fatti come i figli degli uomini.
Tre, Quattro, Cinque e Sei, Sette, Otto, Nove sono i titoli dei Maestri degli uomini.
Lontano dal futuro, senza forma eppure formati, sono venuti come insegnanti per i figli degli uomini. Vivono per sempre, tuttavia non del vivente, non legati alla vita ed in ogni caso liberi dalla morte. Governeranno per sempre con infinita saggezza, legati, e tuttavia non legati, alle oscure Sale della Morte. Hanno la vita in sé, tuttavia vita che non è vita. I Signori del Tutto sono liberi da ogni cosa.
Da loro derivano i Logos, i loro strumenti del potere su tutto. Grande è il loro sostegno, eppure nascosto nelle piccolezze, formati da una forma, conosciuti eppure sconosciuti.
Il Tre ha la chiave di tutta la magia nascosta, ed è il creatore delle Sale dei Morti. Emana il potere, velandolo con l’oscurità, e lega le anime dei figli dell’uomo; dirige l’oscurità, incatenando la forza dell’anima: è amministratore del negativo dei figli degli uomini.
Il Quattro è chi libera il potere. Signore di Vita per i figli degli uomini. Il suo corpo è Luce, la fiamma è il suo sostegno, liberatore di anime per i figli degli uomini.
Il Cinque è il maestro, il Signore di tutta la magia - Chiave del Verbo che risuona tra gli uomini.
Il Sei è il Signore della Luce, il sentiero nascosto, cammino delle anime per i figli degli uomini.
Il Sette è il Signore dell’immensità, maestro dello Spazio e chiave dei Tempi.
L’Otto è chi ordina il progresso: pesa e bilancia il viaggio degli uomini.
Il Nove è il padre. Ampio è il suo sostegno. Forma e cambia dall’esterno il senza forma.
Meditate sui simboli che vi do. Sono Chiavi, sebbene nascoste agli uomini.
Tendi sempre verso l’alto, oh anima del mattino. Volgi i tuoi pensieri in alto, verso la Luce e la Vita. Trova nelle chiavi dei numeri che ti ho dato, la Luce sul sentiero della vita verso la vita.
Cerca la saggezza. Volgi i pensieri al tuo intimo. Non chiudere la tua mente al Fiore della Luce.
Poni nel tuo corpo un’immagine forma-pensiero. Pensa ai numeri che ti guidano alla Vita.
Limpido è il percorso per chi ha la saggezza. Apri la porta al Regno della Luce.
Riversa davanti a te la fiamma, come un Sole del mattino. Chiudi fuori l’oscurità e vivi nel giorno.
Oh uomo, ritienili come parte del tuo essere, i Sette che sono ma non sono come sembrano. Apriti, oh uomo! Ho manifestato la mia saggezza. Segui il cammino nel modo che ho presentato.
Maestri di Saggezza, Soli del Mattino, Luce e Vita per i figli degli uomini.

Interpretazione di Doreal

alla Tavola III
La Chiave della Saggezza, contiene alcuni dei precetti dati da Thoth ai barbari, ai Figli di Khem, che fu affidata loro affinché non andassero perdute le Chiavi della Luce.
La saggezza ed il potere camminano affiancate. Entrambi necessari, l’una senza l’altro è inutile ed illusoria, perché il potere non si crea senza la saggezza, e la saggezza non si ottiene solo con il potenziamento e l’uso del potere.
La persona orgogliosa non è saggia ma sciocca, perché l’orgoglio fa sì che si rifiuti l’insegnamento, poiché porta a misurare ogni cosa con il proprio livello e grado.
Il silenzio è d’oro. Parlare del male gli incanala la forza creativa e gli dà vita e realtà.
Tentare di ribellarsi alla Legge produce la Sua punizione, perché non c’è nulla senza Legge. E chi tenta di operare contro la Legge le si scontra.
La paura non deve entrarci dentro, né dobbiamo creare la paura in altri, perché è una schiavitù. Se nel nostro cuore abbiamo amabilità, allora chi ama l’armonia è attratto da noi. Se questo non avviene, allora l’altro è governato dal disordine. Cerchiamo di seguire solo gli ordini del maestro che è in noi. Non tentate di fare di più obiettivamente. La ricchezza è il mezzo per un fine, non il fine. Quando i bisogni materiali sono soddisfatti, la mente (il cuore degli antichi) deve rivolgersi verso regni superiori.
Quando si è sul percorso è necessario avere una guida. Altrimenti, ci si smarrisce tentando di trovare la via più facile.
L’amore è l’inizio e la fine del cammino, perché l’unione è riposta nell’amore: questo raccomandò Thoth ai popoli, trasmettendo gli insegnamenti di fratellanza ed unione.
La persona preoccupata che chiede un consiglio trova conforto esprimendosi. Se esita, è perché chi lo ascolta ha qualche difetto ed è scostante.
Quest’affermazione ha un gran valore. Il discorso stravagante dimostra sempre una mancanza d’equilibrio, ed è dannoso sia parlare in tale modo che ascoltare, perché molte persone possono facilmente sbilanciarsi. L’unica meta è la perfezione. Non dovete essere soddisfatti di qualsiasi cosa sia meno. È solo la mancanza di conoscenza che impedisce di penetrare il velo dietro il quale si cela la saggezza.
Il silenzio è la gran chiave per l’evoluzione. Mantieni il potere in te stesso in silenzio. Non magnificarti, perché potenzialmente gli altri hanno il tuo stesso potere. La vera grandezza non richiede auto apprezzamento. Lascia gli altri riconoscere la tua grandezza dalla tua disponibilità verso i compagni.
Ogni persona trova il riflesso della sua natura in chi ha di fronte. Quindi non ascoltare ciò che qualcuno dice su altri, ma esaminando la sua mente e la sua attitudine verso un altro compagno puoi trovarne la sua vera natura.
Se la possiedi, non negare la conoscenza a chi ne ha bisogno e chiede con ardore. Sono amici tutti quelli che seguono lo stesso cammino. Non permettere che le parole di uno sciocco ignorante ti tocchino, solo gli ignoranti sono toccati dagli ignoranti. Le vibrazioni della mente di una persona sono percettibili. Le parole non sono necessarie.
Thoth dà un insegnamento per chi è pronto, con le chiavi ed i simboli. La parte immateriale della natura umana, l’anima, deve essere separata dalla natura materiale, la carne, prima di portarsi nella Luce del Sole Cosmico.
L’anima è il fuoco, mentre la carne è simile alla terra: entrambi tornano alla propria fonte. Il fuoco interiore penetra tutti i piani in cui si manifesta il Grande Fuoco, incluso il piano materiale. La terra, essendo densa, sostenta in grado ridotto anche il fuoco dell’anima. Inoltre l’anima essendo infinita, potrebbe cambiare la terra da finita in infinita. È l’evoluzione della coscienza che permette all’occhio di vedere colore e Luce. Il fuoco infinito, sviluppandosi e cambiando eternamente, fa evolvere anche le percezioni.
L’uomo è un fuoco che si trasforma, non è mai lo stesso. Progredisce sempre, di giorno in giorno, finché si eleva sopra l’oscurità, che non cambia pur essendo ancora oscurità. Tuttavia, l’oscurità si combinerà tanto con il fuoco da cessare di essere.
Lotta, odio e paura sono il risultato dell’oscurità. La libertà dall’oscurità li elimina. Il nome e la forma, diversamente dal distacco personale, cessano di esistere nella piena Luce della coscienza risvegliata.
L’uomo apprende solo con fatica ed esperienza, perché queste sono le cause purificanti che eliminano le scorie dell’oscurità dall’anima.
La materialità non è altro che una forma inconscia di manifestazione della coscienza. Quindi in ultima analisi, materialità ed immaterialità sono uno. Niente che è materiale è fisso, si muove costantemente verso il cambiamento. Questo è il percorso dalla creazione in poi. L’uomo unisce la coscienza a questa Legge di natura.
La Legge, in ultima analisi, è tutto ciò che esiste. Tutto il resto è fantasia ed illusione che si formano nelle menti di chi non ha conoscenza.
La saggezza si ottiene solo cercando. Dovete fare il primo passo e poi andare avanti migliorando.
Le Sale della Morte, sotto le Sale del Fiore della Vita, racchiudono il riflesso delle anime degli uomini. Fu là che Thoth riuscì a leggere la storia del progresso dell’uomo dall’oscurità alla Luce. Un paradosso simile è contenuto nelle parole “portato dal futuro dell’infinita fine”. La Fiaccola Latrice dell’Insostenibile Luminosità è l’inizio e la fine di tutte le cose. Perché come originano le cose da questa, alla fine devono ritornarci, completando così il cerchio. Nella Fiaccola Latrice è concepito il compimento. Quindi il piano è conosciuto all’emanazione diretta, i Signori. I Sette sono l’appellativo dei Signori dei Cicli di là da noi, ciascuno definito dal numero del suo Ciclo, in rapporto allo I.Yoδ.
Provenienti dai cicli di là da questo, sono parte dell’essenza assoluta di ognuna di queste coscienze cosmiche. Non sono legati né alla vita né alla morte perché la loro attività è controllata direttamente da Yarkima. Quindi la loro vita non è vita di emanazioni da un ciclo cosmico, dato che non dipendono dallo spirito per la propria manifestazione.
Il Logos, termine indicativo o ragione, è un’emanazione dei Signori di ogni ciclo (ricordate sempre che c’è un Signore di questo ciclo anche se non incluso nei Sette) perché, letteralmente, è un’emanazione della nostra ragione dallo I.Yoδ. Come questo proviene da Yarkima, così loro sono la cellula centrale da cui fluisce.
Sono grandi nel sostegno perché si estendono in tutti gli spazi cosmici, eppure sono piccoli perché concentrati nella forma. Il Tre, il Signore del ciclo proprio di là da noi, è il custode di quelle cose che toccano direttamente l’umanità. È il responsabile dell’accesso del negativo, ed è attraverso il suo potere che i riflessi delle anime degli uomini furono focalizzate nelle Sale dei Morti.
Il flusso e la direzione di quella forza che conosciamo come forza della vita è controllata dal Signore del Quattro. Alcune delle forze maggiori, come la morte, sono attratte dal Quattro, un ciclo dove cessa di esistere la vita, per come noi la conosciamo. Ogni Signore ha la sua funzione, offrendo l’accesso nello spazio cosmico ai poteri che hanno sviluppato con il loro stesso progresso attraverso lo spazio. Questo discende e si trasmette con i Signori, ognuno che dà quello che ha a quelli al di sotto. Il Cinque è il guardiano del Verbo, aprendo l’ultima porta quando l’uomo è pronto. Il Sei, il Sette e l’Otto hanno in carico alcune delle strutture fisse essenziali del tempo futuro, mentre il Nove ha in carico il disordine che successivamente diventa Ordine. In un certo senso sono gli assistenti della Coscienza Cosmica, che eseguono gli aspetti necessari allo sviluppo della coscienza che questa Coscienza Cosmica non è così capace di usare.
In questi numeri si trova anche la chiave del Verbo anche se non può essere svelata: la sua acquisizione è veramente il raggiungimento di Vita e di Luce.


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